Descrizione Progetto
Ornella
La mia avventura è cominciata così……Cinque anni fa, dolore al seno dopo aver terminato di allattare mia figlia, accertamenti ripetuti…Quando la dottoressa mi ha comunicato che gli esiti degli esami erano positivi, ho sentito un grande gelo…
Sono rimasta in macchina da sola al parcheggio per un paio d’ore a pensare… a cosa non lo so! Poi, condivisione con la famiglia del mio panico, delle mie paure; il suo sostegno: cosa fare, a chi e dove rivolgermi?
Ho incontrato casualmente “Lui”, il “mio” medico – chirurgo e per la prima volta ho cominciato a rasserenarmi, a sperare. Fu così che iniziai a frequentare lo IOV. Ho avuto modo di scoprire che non solo c’era il mio chirurgo, ma anche le mie care dottoresse, le sempre disponibili infermiere. Quello era il posto giusto per curarmi e dico questo perché sono cosciente, almeno nel mio caso, che se non avessi trovato questo tipo di ambiente non so se le cose sarebbero andate allo stesso modo.
Dalla diagnosi alle cure, pensando a mille cose, rifiutavo tutto quello che mi circondava. Ma… TUTTO PUÒ ACCADERE!!!!
Una notte non riuscivo a dormire ed ho cominciato a pensare alla mia vita, a quello che avrei lasciato se mi fossi arresa, al mio “nido”, mio marito, i miei figli, i miei cari, tutto sudato e tutto conquistato tra mille difficoltà! Ad un certo punto ho sentito una carica venire dal più profondo di me stessa ed ecco il GESTACCIO! E no! Mi sono fatta un mazzo così!!! Non ci penso proprio! Mi sono alzata, mi sono tirata a lustro e sono andata allo IOV con passo deciso, con una grinta…mi sentivo una forza nuova.
Sono entrata dall’oncologa, anzi direi piombata, e le ho chiesto: “Ma da quello che ho io si guarisce?” Lei secca: ”E’ possibile”! “Allora facciamo tutto” fu la mia risposta.
Non riuscivo neppure a chiamarlo per nome. Per me tumore voleva dire fine. Allo IOV ho imparato che non era come pensavo, ci si può curare, eccome! Ho iniziato il mio percorso terapeutico, ho conosciuto donne tutte diverse ma tutte accomunate dalla stessa malattia e non finivo mai di meravigliarmi. Ho conosciuto tante care amiche, ho imparato molto da loro, ognuna ha contribuito ad arricchirmi interiormente; ci mettevamo d’accordo per prenotare le cure lo stesso giorno in maniera tale da stare insieme, abbiamo condiviso sorrisi, dolore, preoccupazioni, ma anche momenti positivi, risate…
Ho trovato il laboratorio “IOV ART” dove ho imparato a fare di tutto, orecchini, collane, fiori di carta, origami, un luogo leggero in un momento dove le mani facevano fatica a muoversi, le unghie facevano male, la vista si offuscava….in quella stanza passavamo il tempo ad aspettare la chiamata, il fatidico numero per fare la terapia. Non sembrava neanche di essere dove si era.
E intanto passava il tempo. Lo IOV organizzava di tutto : Nordic Walking, Tai Chi, Teatro..…io , facevo tutto! Mi ero aperta a vita nuova, ho imparato ad amarmi di più a dedicarmi del tempo. La malattia mi ha dato uno scossone, è come se mi avesse detto: “SVEGLIATI!” Per tutto il periodo delle terapie mi sono curata come non mai, al mattino mi alzavo, mi truccavo, mi “pettinavo”, ero sempre in ordine, non volevo provocare dolore ai miei bambini, non volevo che i miei genitori rimanessero scioccati. Il tumore è una malattia che ti umilia, che ti toglie giorno per giorno qualcosa: i capelli, le sopracciglia, le unghie, le ciglia…prova a indebolirti, ma io trovavo forza nel contrastare tutto ciò con tanti piccoli accorgimenti. Così mi vedevo sempre bene. Per tutto questo tempo non ho detto niente a nessuno, solo i miei famigliari sapevano e facevo vedere poco di quello che stava succedendo. Non volevo essere compatita, avevo bisogno di tutta la mia forza per combattere e questo è stato il mio modo per raccoglierla!
Ogni volta che facevo una terapia compravo una pianta o dei fiori che piantavo in giardino dove passavo molto tempo; mi faceva sentire bene stare in mezzo al verde, curavo me e loro. Adesso il mio giardino è bellissimo, le piante sono cresciute e diventate quasi alberi dal fusto robusto, i cespugli rigogliosi, i fiori macchie di colore spettacolari.
Partecipare alla MARATONA di NEW YORK è sempre stato il mio sogno nel cassetto. Ringrazio il progetto RUNFORIOV che mi ha dato la possibilità di realizzare questo sogno. Inoltre partecipo a questo progetto perché penso sia molto importante e allo stesso tempo una fortuna potersi curare nella propria città. Quando si soffre le distanze pesano, per noi, per i nostri figli, per i nostri cari. Per migliorare il nostro futuro, aiutiamo i nostri medici nella ricerca di cure sempre migliori.